Comunicati stampa:
Comunicato stampa N°1 (2 ottobre 2012)
Materiali grafici:
Manifesto del congresso: Poster CONFERENCE 29-30 october 2012
Logo del congresso:
Il logo è stato sviluppato dallo spin-off dell’Università di Firenze ‘Laboratori Archeologici San Gallo‘.
Elementi:
Il colosseo per rappresentare l’archeologia
- il colosseo è il più famoso monumento italiano e il monumento archeologico più visitato, la sua sagoma risulta quindi comprensibile a un pubblico ampio nazionale e internazionale. Il colosseo suggerisce inoltre efficacemente il concetto di ‘archeologia’, la sua più recente risemantizzazione come simbolo della difesa dei diritti umani è inoltre in linea con una delle funzioni dell’archeologia pubblica (es. archeologia e politica).
Il colosseo è un ottimo esempio per illustrare il rapporto tra archeologia ed economia (nel 2011 ha incassato oltre 10 volte in più dei costi di gestione . . . evidentemente bassi), è inoltre altrettanto efficace come testimone della necessità di trovare forme più efficienti di integrazione tra gestione del sito, tutela, ricerca, interpretazione e comunicazione.
Inoltre il colosseo suggerisce il concetto di immersività dell’esperienza di visita e dell’interazione fisica multisensoriale del visitatore con l’archeologia, in quanto si visita a piedi ed è possibile muoversi al suo interno.
Essendo un monumento ancora conservato in elevato suggerisce infine un concetto di archeologia non legato esclusivamente allo scavo e allude quindi anche all’archeologia dell’edilizia storica.
L’uomo a passeggio per rappresentare il concetto di ‘pubblico’
- l’uomo a passeggio si dirige verso il sito archeologico che è rappresentato quasi alla sua stessa scala, a indicare la facile accessibilità/comprensibilità dell’archeologia pubblica per il grande pubblico.
La tipologia del cartello stradale di obbligo per il layout
- la scelta del cartello indica un obbligo, in questo caso sociale, per l’accessibilità fisica e intellettuale dell’archeologia. Poiché nell’immagine compare però anche l’uomo a passeggio, l’obbligo ‘sociale’ viene rappresentato anche come un ‘diritto del cittadino’ (l’uomo a passeggio).